Infarto (cardiopatia ischemica)

Infarto (cardiopatia ischemica):

Si definisce infarto l’ischemia o la necrosi (morte) di un distretto del miocardio (muscolo che avvolge esternamente il cuore), danno che consegue al mancato apporto di sangue e ossigeno di un distretto cardiaco tramite il circolo sanguigno delle arterie coronarie.

La sede dell’infarto varia in rapporto alla coronaria occlusa:

  • Infarto anteriore
  • Infarto anterolaterale
  • Infarto posteriore

L’infarto consegue a:

  • Ostruzione acuta di un’arteria coronaria da placche ateromasiche (ripiene di grassi) che ostruiscono il lume vasale
  • Emorragia per rottura dei capillari neoformati entro la placca ateromasica
  • Spasmo (contrazione improvvisa ed involontaria del muscolo miocardio) isolato o spasmi ripetuti

L’infarto colpisce prevalentemente il sesso maschile di età compresa tra i 40 e i 60 anni. I fattori di rischio sono:

  • L’ipertensione arteriosa
  • Il diabete mellito
  • L’ipercolesterolemia (aumento nel sangue del colesterolo totale oltre 200 mg/dl)
  • Fumo di sigaretta
  • Vita sedentaria
  • Aterosclerosi (malattia infiammatoria cronica delle arterie)
  • Improvviso e grande stress

La diagnosi si basa su:

  • Accurato esame obiettivo che valuta le condizioni generali del paziente, diminuzione della pressione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca, sfregamento all’auscultazione del cuore
  • Esami ematochimici che mostrano l’aumento dei markers di necrosi miocardica (mioglobina, creatinchinasi o CK, troponina I e troponina T)
  • Elettrocardiogramma che evidenzia lo sviluppo di patologiche onde Q e il sopra o sotto-slivellamento del tratto ST

La terapia prevede la somministrazione di:

  • Terapia fibrinolitica o trombolitica nelle prime ore per distruggere il trombo che ha causato l’ostruzione dell’arteria coronarica
  • Nitroglicerina che serve a ridurre il dolore toracico
  • Antiaggreganti e anticoagulanti per prevenire la formazione di altri trombi
  • Farmaci beta-bloccanti che contribuiscono a ridurre lo sforzo del cuore
  • Farmaci ace-inibitori per prevenire l’insufficienza cardiaca ed abbassare la pressione sanguigna
  • Statine per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e prevenire la nascita di placche ateromasiche
  • Angioplastica, dilatazione di un vaso ostruito attraverso uno speciale catetere che viene introdotto mediante la puntura percutanea di un’arteria
  • Bypass aorto-coronarico (intervento di cardiochirurgia) che permette di superare un condotto vascolare ostruito utilizzando la vena safena o l’arteria mammaria

I sintomi accusati dal paziente sono:

  • Dolore toracico improvviso che si irradia alle spalle, collo e braccia
  • Tosse improvvisa stizzosa e secca
  • Nausea e vomito
  • Vertigini
  • Tachicardia (aumento della frequenza cardiaca)
  • Dispnea (difficoltà a respirare)
  • Sudorazione eccessiva
  • Ansia e paura di morire
  • Malessere generalizzato

Alcuni pazienti (anziani, diabetici), possono non avere alcun dolore ma accusare solo stanchezza e debolezza e in questo caso si parla di “attacco di cuore silenzioso” perché si presenta senza sintomi.